An “Animalar” Proposal (articolo umoristico)

Se la Brambilla può pubblicare un Manifesto, io potrò ben pubblicare una modesta proposta…


AN ANIMALAR PROPOSAL di Selene Allevi


È cosa ben triste per quanti passano per questo paese o viaggiano nel nostro mondo, vedere laboratori, sia in città, sia fuori, affollati di ricercatori, che invece di guadagnarsi onestamente da vivere, vivisezionano animali per uno stipendio esoso ed insegnano a poveri studenti indottrinati le proprie pratiche, i quali una volta cresciuti, diventano vivisettori per mancanza di lavoro, o lasciano il loro amato Paese natio per andarsene a fare sanguinose ricerche in Germania o per svendersi alle lobbies farmaceutiche. Penso che tutti i partiti siano d’accordo sul fatto che tutti questi ricercatori, in quantità enorme, che si vedono alle conferenze ed ai convegni, con alle spalle la Novartis e politici corrotti, costituiscono un serio motivo di lamentela, in aggiunta a tanti altri, nelle attuali deplorevoli condizioni di questo Stato; e, quindi, chiunque sapesse trovare un metodo onesto, facile e poco costoso, atto a rendere questi ricercatori parte sana ed utile della comunità, acquisterebbe tali meriti presso l’intera società, che gli verrebbe innalzato un monumento come salvatore del paese.

Io tuttavia non intendo preoccuparmi soltanto dei sadici dei laboratori, ma vado ben oltre: voglio prendere in considerazione tutti i violenti che esistono, i quali sono accomunati dalla stessa insensibile criminalità.
Per parte mia, dopo aver riflettuto per molti anni su questo tema importante ed aver considerato attentamente i vari progetti presentati da altri, mi son reso conto che vi erano in essi grossolani errori di calcolo. È vero, un carcerato con una pena di pochi mesi potrebbe non essere un pazzo perverso stronzo bestia, e potrebbe essere ragionevolmente mantenuto con le tasse per non più di un anno, ma quando le pene superano l’anno, o addirittura coincidono con l’ergastolo, io propongo di provvedere a loro in modo tale che, anziché essere di peso ai contribuenti e noia per i secondini, o essere rimessi in libertà tornando a rubare uccidere o stuprare, contribuiscano invece alla ricerca ed alla salute delle persone.

Un altro grande vantaggio del mio progetto sta nel fatto che esso impedirà l’uso di animali nei laboratori e l’orribile abitudine, che hanno i vivisettori, di torturare impunemente degli indifesi; abitudine, ahimè, troppo comune fra di noi; si sacrificano così queste povere creature innocenti, io credo, sulla base delle affermazioni di fonti autorevolissime come Fedi, più per evitare le spese che per validità, ed è cosa, questa, che muoverebbe a lacrime di compassione anche il cuore più barbaro ed inumano.

Ci sono millemila carcerati nel nostro paese, ne tolgo qualche centinaio, che sono gli errori giudiziari, e qualcuno perché ha ammazzato, sì, ma un vivisettore. Rimangono comunque un gran numero di carcerati a cui dobbiamo pagare vitto alloggio e TV satellitare. Ed ecco la domanda: come è possibile risanare questa moltitudine di delinquenti, e provvedere loro? Come abbiamo già visto, nella situazione attuale questo è assolutamente impossibile, usando tutti i metodi finora proposti. Infatti non possiamo impiegarli né come artigiani, né come agricoltori, perché sono dei maledetti pazzi persone di merda; ed essi possono ben di rado guadagnarsi da vivere rubando finché non arrivano ad ammazzarsi l’un l’altro, salvo che non posseggano doti particolari; ed i sadici ricercatori per i loro esperimenti continuano ad utilizzare le bestiole, quando questi personaggi rendono evidente che laverabestia siamo noi. Possono essere propriamente solo come mezze persone, non sono vendibili sul mercato del lavoro, perché per la maggior parte sono negri ed immigrati, ignoranti e poi sono stati in carcere, e non possiamo farli direttamente fuori, perché siamo contro la pena di morte.

Io quindi presenterò ora, umilmente, le mie proposte che, voglio sperare, non solleveranno la minima obiezione. Un Americano, mia conoscenza di Londra, uomo molto istruito, naturopata e ricercatore contro la sperimentazione sugli animali, mi ha assicurato che un carcerato, adulto e dal passato sconosciuto, sia un’ottima cavia per la sperimentazione dei farmaci; io non dubito che possa fare lo stesso ottimo servizio per la sperimentazione in ogni possibile campo delle Scienze.
Espongo allora alla considerazione del pubblico che, dei millemila criminali già calcolati, le donne potrebbero essere usate per i test di teratogenesi; ed il motivo è che queste donne sono palesemente dei rifiuti della società, e quindi sono prive della minima capacità di affetto verso la prole; inoltre molte sono puttane, e quindi non gli creerebbe problemi venir messe incinte quando è necessario e tenere in pancia un bambino che non hanno cercato. Infine i bambini stessi, se non nasceranno con serie malformazioni, potranno essere a loro volta utilizzati come cavie, tanto che vorrebbe il figlio-cavia di una carcerata alcun potrebbero ben essere venduti alle facoltose case farmaceutiche e cosmetiche in tutto il mondo, avendo cura di avvertire i secondini di nutrirli bene e di tenerli puliti e protetti, in modo che siano in salute per i test. E se sopravvivono si possono riutilizzare, perché essendo dei rifiuti bruttissimi e depravati non ci sarebbero leggi a tutelar loro!

Ovviamente, si sa, i crimini subiscono incrementi in certi periodo dell’anno; ma anche a queste variazioni della materia prima si può far fronte: si potrebbero utilizzare i ricercatori stessi ed in caso di necessità, i loro stessi figli, così non cresceranno diventando dei vivisettori anche loro!

Una degnissima persona, che ama veramente il suo Paese, e le cui virtù tengo in grande considerazione, si compiacque di recente, parlando di questo argomento, di suggerire un perfezionamento al mio progetto. Egli diceva che, dal momento che molti gentiluomini del Paese in questi ultimi tempi hanno distrutto la selvaggina, pensava che sarebbe stato possibile ovviare al problema ponendo tali cacciatori nei panni delle prede, e facendoli braccare da emeriti pedagoghi di elevatissima moralità, capaci, per l’educazione di molti a sparare con un fucile, dopo previa cattura con le tagliole, a pochi sadici psicopatici. E lo stesso si potrebbe fare con i vivisettori!!!

D’altra parte non improbabile che persone scrupolose possano criticare severamente una pratica di questo genere (benché del tutto ingiustamente, com’è ovvio), considerandola come qualcosa che rasenti la crudeltà; e confesso che, nel caso mio, questa è sempre stata la più forte obiezione ad ogni progetto, anche se presentato con le migliori intenzioni.
Ma debbo dire, a giustificazione del mio amico, che egli mi confessò che questo espediente gli fu suggerito dal famoso Pinco Pallino, nativo della Svizzera, il quale venne a Londra più di venti anni fa e, parlando con lui, gli disse che al suo Paese, per qualche soldo, le persone si facevano fare qualunque tipo di esperimento, anche preclinico, sulla propria pelle, e ne erano felicissime! Potremmo fare così in tutto il mondo, eliminando la Vivisezione, e troveremmo una soluzione anche alle pessime condizioni dei bambini africani! I cinesi ci potrebbero inviare i figli in eccesso, eliminando così le multe nel caso nascano più di due bambini nella coppia, e gli indiani potrebbero spedirci le loro figlie, così si risolverebbe anche la brutta questione degli infanticidi clandestini.

La digressione è stata troppo lunga, e quindi ora torno al mio argomento. Io ritengo che i vantaggi offerti dalla mia proposta siano molti e più che evidenti, ed anche della massima importanza.

  1. Risolveremmo il sovraffollamento delle carceri, e con esso le spese eccessive per il mantenimento dei detenuti.
  2. Si salverebbero quelle creature innocenti e dolcissime, così superiori a noi, che sono gli animali.
  3. Si avrebbero farmaci più sicuri, poiché gli animaletti sono diversi da noi… non siamo mica topi di settanta chili!
  4. I ricercatori, nel caso un detenuto si ribellasse, potrebbero morire.
  5. Si risparmierebbe anche sulla ricerca, poiché la Sperimentazione Animale è un dispendio di soldi esorbitante.
  6. Di fronte alle possibili soluzioni internazionali sopra prospettate, ci potrebbero essere nuovi promettentissimi scambi economici tra paesi.

Io non prevedo obiezione possibile alla mia proposta, a meno che non si insista nel dire che la comunità scientifica in questo modo diminuirebbe notevolmente. Lo ammetto ben volentieri, ed è questo, di fatto, uno degli scopi principali della mia proposta. Prego il lettore di osservare che il mio rimedio è destinato soltanto ed unicamente a questo Paese d’Italia e a nessun altro che sia mai esistito, che esista o abbia ad esistere nel futuro sulla Terra. Che quindi non mi si parli di altri espedienti: di Reducing Refining Replacing, di leggi e normative, di denunce delle illegalità e di complementarità dei metodi, di anestesie e di università pubbliche che non dipendono dai finanziamenti delle case farmaceutiche, di stabulari ben tenuti e di umanità dei ricercatori!!! Di messa al bando della sperimentazione per i cosmetici, di insegnare alle donne a non mettere più pellicce ed alle famiglie di non abbandonare più i cani in autostrada, di gratitudine per le cavie e di amore per gli animali domestici, di superiorità dell’uomo e di salvaguardia della salute dei bambini.
Pertanto, ripeto, che nessuno venga a parlarmi di questi espedienti o di altri del genere, finché non abbia almeno un barlume di speranza che vi possa essere qualche generoso e sincero tentativo di metterli in pratica.

Quanto a me, stanco com’ero di offrirvi utopie inutili ed oziose, alla fine disperavo ormai del successo: quando per fortuna mi è venuta in mente questa proposta che, essendo interamente nuova, presenta alcunché di solido e di concreto, è di nessuna spesa e di poco disturbo, rientra pienamente nelle nostre possibilità di attuazione, e non fa correre il rischio di recar torto all’opinione pubblica. Infatti questo tipo di merce si trova in abbondanza in tutti i paesi; e forse io potrei nominare un paio di associazioni che sarebbero ben contente di sopprimere per intero tutta la nostra nazione anche senza questo pretesto.
Dopo tutto, non sono così tenacemente avvinto alla mia idea da rifiutare qualsiasi proposta che venga fatta da persone di buon senso, che sia altrettanto innocente, facile da mettersi in pratica, efficace e di poco costo. Ma prima che qualcosa del genere venga presentato in concorrenza con il mio progetto, offrendo qualcosa di meglio, desidero che l’autore, o gli autori, abbiano la cortesia di ponderare a lungo due punti.

  1. Tutti i medici ricercatori scienziati giornalisti ufficiali sono venduti alle case farmaceutiche ed alle lobbies vivi settrici.
  2. Esistono metodi alternativi che verranno sempre nascosti perché non corrispondono agli interessi economici predominanti.

Ed io invito quei politici, ai quali non garba il mio progetto, e che forse avranno il coraggio di azzardare una risposta, ad andare a chiedere prima di tutto ai genitori animali di questi tenerelli morituri se non pensino, oggi come oggi, che sarebbe stata una grande fortuna quella di essere salvati da qualunque sfruttamento, alla maniera da me descritta, evitando così tutta una serie di disgrazie come quelle da loro patite, per l’oppressione dei vivisettori, l’impossibilità di esprimere il proprio dissenso, la mancanza della benché minima libertà, di autodeterminazione e scelta, con la prospettiva inevitabile di lasciare per sempre in eredità alla loro discendenza questi medesimi triboli, se non peggiori.

Dichiaro con tutta la sincerità del mio cuore che non ho il minimo interesse economico a cercar di promuovere quest’opera necessaria, e che non sono mosso da altro motivo che il bene generale di ogni specie al mondo, nel miglioramento dei nostri commerci, nell’assistenza ai piccoli e l’aiuto ai malati, e nella possibilità di offrire un po’ di sentimento di erudizione e moralità ai più pigri. Io non ho parenti malati dei quali posso parlare per portare la mia esperienza: mio figlio non ha un solo amichetto non vaccinato, e mia moglie gode di ottima salute.