Il Masochismo della LIMAV

Ieri abbiamo rivolto un post all’ennesimo articolo mistificatorio della Brocca.

Masochismo Limav - 01

Al ché, quest’oggi, sulla vicenda è intervenuta la LIMAV.

Masochismo Limav - 02

A risposta rispondiamo.

Alla LIMAV sono messi perfino peggio di quanto pensassimo, ed è quanto dire. Qui fanno gli avvocati difensori di Vanna Brocca, e si stanno veramente arrampicando sugli specchi. Tempo di farli scivolare.

Punto primo: l’appendice alla direttiva europea racchiude un elenco di tutte le possibili procedure, anche puramente ipotetiche, che un ricercatore potrebbe trovarsi in condizione di applicare. Fra cui, ipoteticamente, potrebbe esserci anche il nuoto forzato fino all’esaurimento fisico. Teoricamente, se il ricercatore giustifica la procedura, una simile cosa si può fare.
Ma non è questo il Porsolt Forced Swimming Test. Poiché la Brocca parla chiaramente di screening di farmaci antidepressivi, ella sta facendo riferimento al Porsolt Forced Swimming Test. Il punto finale di questo tipo di test non l’esaurimento, ma la resa. Ciò che vogliamo misurare è quanto tempo ci mette l’animale a smettere di tentare la fuga, non quanto tempo ci mette a morire di fatica; è un test comportamentale, non fisiologico. Se noi misuriamo semplicemente quanto tempo ci mette un topo a morire letteralmente di fatica noi non stiamo misurando la sua “depressione” o la sua “resa”, ma la sua resistenza fisica. È un topo “depresso”, esattamente come una persona depressa, non ha una resistenza fisica diversa da un topo sveglio e pimpante. Anzi mi aspetto che, un topo molto combattivo che lotti con le unghie e con i denti per tentare di fuggire senza arrendersi, esaurisca le energie prima ancora di un topo “depresso”. Un test di screening per antidepressivi fatto in questo modo non servirebbe assolutamente a niente, appiattirebbe tutti i risultati o addirittura li invertirebbe.
Il Porsolt Forced Swimming Test di cui si parla nell’articolo è una nuotatina di cinque dieci minuti in acqua tiepida, ed è descritto qui.

Quanto all’esperimento di Solomon, nessuno ha detto che l’animale al momento della prima scossa elettrica in assoluto non sia scioccato e abbia bisogno di uno o due tentativi prima di sviluppare una strategia evitante. Tuttavia la descrizione dell’esperimento è completamente campata in aria, dopo che l’animale ha imparato la strategia e l’associazione suono-scossa, le scosse elettriche non vengono date più. E comunque anche se venissero date non avrebbero effetto, perché ormai il cane ha imparato ad evitarle in anticipo.

La cosa è per giunta confermata dallo stesso articolo di Seligman cha la LIMAV cita a sostegno delle affermazione della Brocca e proprie:

a naive dog receives little shock in shuttlebox training because it escapes quickly and eventually avoids shock altogether.

Tradotto: “un cane naive [in gergo, un animale che non ha subito pretrattamenti N.d.T] riceve pochi shock nell’allenamento alla shuttlebox perché scappa rapidamente e alla fine evita lo shock completamente”.

Sento il suono delle unghie sul vetro…

Post Scriptum

La Brocca era davvero indifendibile, quindi non gli do la colpa di non essere riusciti a difenderla, quanto quella di averci provato comunque.

[OI].