Hans Ruesch nudo


Ho dato un’occhiata a “L’Imperatrice nuda”.

Qual è la tesi fondamentale di Hans Reusch? Ritiene che l’applicazione del metodo scientifico e sperimentale alla ricerca in campo biologico e medico sia inutile. Niente di più e niente di meno (salvo poi dichiarare che la “vivisezione” è una truffa scientifica. E che te ne frega? Tu sei contro la scienza!).

A questo scopo, parla come di un innamorato di medici come Ippocrate, della medicina orientale, dell’uso delle croste vaiolose in Cina per vaccinarsi e via discorrendo con altri rimedi della nonna. Sembra insomma disconoscere alla sistematizzazione e all’ordinazione dei metodi terapeutici, oltre che della conoscenza scientifica sul funzionamento dell’organismo, qualsiasi utilità. Ma sarà un caso, comunque, che anche lo stesso Ippocrate (sìsì, è quello del giuramento) praticasse beatamente la dissezione di animali vivi? In realtà la scuola alessandrina andrà ben oltre, dissezionando anche gli esseri umani vivi… Oppure viva la medicina cinese! Ma sì, quella della bile estratta dagli orsi VIVI e senza anestesia.

La scienza non si usa per studiare gli organismi viventi, ci insegna il “professor” Ruesch. Più in generale, la scienza non serve a niente se non fa andare più veloce l’automobile di Hans, deduco io, come ci dimostra facendoci un bell’elenco di scoperte che a suo insindacabile giudizio sono state inutili, fra le quali ad esempio uno studio sugli ormoni della zanzara. Evidentemente Ruesch non sapeva che la zanzara porta la malaria, e questo ne fa un organismo che potrebbe meritarla un pochino della nostra attenzione, anche se per ipotesi dovessimo essere una specie di uomini delle caverne senza alcun interesse intellettuale.

Ma diciamolo, il libro è strutturato in modo alquanto infantile. Somiglia un po’ a un cartone animato: ci sono i buoni (Ruesch, i medici contro la sperimentazione animale, gli orientali e in generale chiunque non si sia mai sforzato di fare scienza in vita sua) e i cattivi, fra cui spiccano soprattutto i ricercatori. Ci credereste? Ruesch ci dedica un intero paragrafo di due pagine, spiegando che effettivamente siamo proprio dei sadici, e non c’è altra ragione per quello che facciamo. Eccetto i soldi, soldi soldi soldi. Infatti siamo pieni di soldi, si vede, mica i fondi ce li danno da usare per li esperimenti, ce li danno da metterceli in tasca senza domande. Ma soprattutto siamo sadici, ammettiamolo.

E siamo potenti, potentissimi, non vi immaginate quanto! Assegniamo i premi Nobel come ci pare e ci piace, possiamo dirottare fondi illimitati verso qualunque causa che ci aggrada, siamo tutti amici e ci sosteniamo a vicenda in ogni circostanza (tanto i fondi sono illimitati, quindi non dobbiamo competere per ottenerli), e soprattutto siamo CATTIVI, e tutto il mondo si inchina a noi, al punto da essere totalmente immuni alla legge. Saremo anche rettiliani? Abbiamo raccolto più accuse noi in poche pagine di quella robaccia che le streghe, la massoneria e i protestanti messi insieme in duemila anni di libelli clericali. In gergo, un libro per spalare fango su un’intera categoria di onesti lavoratori, in cui i “fatti” sono solo fumo negli occhi. Abbiamo un’ardita interpretazione della storia della medicina che ne omette sistematicamente tutti i successi e ne riporta invece solo i PARZIALI insuccessi che sono fisiologici in ogni avanzamento della scienza, arrivando al punto di mandare a quel paese i postulati di Koch pur di difendere la sua tesi. Ma perché no? D’altro canto la tubercolosi è causata dalle condizioni socioeconomiche e dalle influenze della psiche, la scoperta del batterio ha un ruolo marginale (così dice lui almeno).

Prevalgono, insomma, le castronerie più gigantesche, quando non le contraddizioni palesi. Ruesch ritiene irrilevante, ad esempio, un argomento che noi spesso portiamo a difesa delle nostre pratiche, ovvero il fatto che una maggioranza schiacciante delle nostre cavie (se ci riferiamo solo ai mammiferi, altrimenti dovremmo aggiungere anche moscerini, rospi etc.) sono topi e ratti. Perché, un topo è uguale a un gatto, e un gatto è uguale a un cane, un cane uguale a un macaco, e un macaco è uguale a una balena, e una balena uguale a un uomo? Ok, questo è il tipo di persona che ci elogia l’intelligenza dei topi ricordandoci che hanno un alto rapporto massa cerebrale/corporea (uno dei più classici esempi di manipolazione statistica: su numeri molto piccoli, variazioni anch’esse molto piccole sembrano rilevanti quando chiaramente, come in questo caso, non lo sono). Ma se io posso concedere che un cane in laboratorio possa talora fare una fine e prematura e a volte sgradevole, un topo di laboratorio di solito vive una vita molto più lunga e tranquilla di quella che avrebbe in natura, dove passerebbe qualche mese a scappare dai predatori e poi morirebbe orribilmente fra le fauci di uno di essi. Ma per una volta, ragioniamo ab absurdo: se un topo che vive qualche mese e ci porta solo infezioni, un cane che ne vive il quadruplo e nel frattempo stabilisce legami affettivi col padrone e magari è anche addestrato per rendersi utile alla società, e Dante Alighieri che ha scritto la Divina Commedia, sono tutti uguali, cosa ci impedisce di dire che anche la Drosophila è uguale, che anche un tardigrado è uguale, che anche un carciofo, o una colonia batterica, sono uguali?

Riassumendo: la medicina andava bene fin quando non aveva nulla di scientifico; ci interessano solo le scoperte fatte assolutamente per caso, e il loro affinamento con tecniche sperimentali è del tutto inutile (perché fare un vaccino contro il vaiolo quando puoi pippare croste vaiolose da un fazzoletto sporco?), e con il metodo sperimentale non puoi scoprire nulla in nessun universo possibile (perché, Jenners come lo scoprì il primo proto-vaccino se non sperimentandolo, fra l’altro con gravi rischi per le sue cavie?). Ma che metodi di ricerca alternativi si possono mai proporre, se quello che non va è esattamente il concetto stesso di applicazione del metodo scientifico alla medicina? A seguire Ruesch dobbiamo semplicemente starcene buonini e aspettare che HIV svanisca da solo, oppure che scopriamo una cura per caso. No, a dire il vero non basta, visto che non ammette nemmeno che noi utilizziamo il metodo scientifico per perfezionare una scoperta mediante un processo euristico: deve proprio caderci dal cielo una cura completa, come le tavole di Mosè. Mi spiace per voi, sieropositivi, speriamo la sorte sia gentile con voi.

Possiamo concludere qui, via.

Spazzatura.


[OI]

13 thoughts on “Hans Ruesch nudo

  1. Ma tanto il virus dell’HIV non esiste, lo sanno tutti… E se esiste lo hanno inventato le case farmaceutiche, anzi no, viene dai vaccini… E anche un po’ dalle tossine, ma basta prendere un bel po’ di vitamine e …

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    • Sai chi mi dice così di solito? I cristiani quando critico la Bibbia, e i marxisti quando critico Marx. Non gli salta mai in mente l’idea che possa sapere perfettamente di cosa sto parlando.
      Un’altra costante di questo genere di critiche, che in realtà sono sottili argomenti ad personam (non sei d’accordo perché sei un coglione, perché sei disattento, perché eri ubriaco e bla bla) e che non reggono trenta secondi se per caso si entra a discutere del merito.

      [OI]

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      • ma tu che ne vuoi sapere di ricerca, sei soltanto un ricercatore mica un attivista che si informa sui blog e youtube. Pensi davvero che Lehninger ne sappia più della LAV su come funzioni un organismo vivente ahahahah

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  2. Sto leggendo il libro…terribile, atroce… ma si parla di esperimenti di parecchi anni fa, quando ancora non era regolamentata la sperimentazione animale. Penso che esperimenti di questo tipo non siano più fatti, neppure nei paesi del Terzo Mondo!

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  3. “Perché fare un vaccino contro il vaiolo quando puoi pippare croste vaiolose da un fazzoletto sporco?” Vi voglio bene! 😀
    Vi stimo per avere la forza ogni giorno di affrontare persone impermeabili a qualunque ragionamento razionale, a me verrebbe l’ulcera…

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    • Non entro nel merito della questione. Dico solo 2 cose:
      1 questo articolo non è firmato
      2 per ammissione dell’ autore al libro di ruesch ha dato solo : “un occhiata ”
      Tutti i commenti su quest’articolo mi paiono quindi superflui.

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