How to dinsmantle a genomic bomb! Da dove provengono le cellule staminali totipotenti!


Sovente leggo di metodi alternativi che riguardano l’utilizzo di cellule staminali ma, le nostre conoscenze riguardo queste cellule da dove provengono? Inoltre, possono questi metodi risultare realmente sostitutivi ad una sperimentazione in vivo?

Partiamo dal presupposto che le cellule staminali non sono tutte uguali, esistono cellule staminali che possono formare molte, poche o tutte le cellule di un essere vivente, e in base a queste capacità si suddividono in staminali: Mono– (un solo tipo di tessuto), pluri– (tessuti da un origine embrionale simile), toti– (tutti i tessuti) –potenti.

Puntualmente negli articoli o nelle pubblicità animaliste non viene fatta una netta differenza tra queste tre categorie di cellule. Ho letto sempre e solo “cellule staminali” manco si parlasse del santo graal!
Perché miei cari lettori è giusto che voi sappiate che queste cellule staminali non sono poi così rare come vi vien fatto credere, spesso alla base di un tessuto o un organo vi è un pool di cellule staminali monopotenti che interviene per rigenerare le porzioni danneggiate, ad esempio a seguito di una frattura; o per recuperare delle cellule “perse”, ad esempio nei testicoli con gli spermatogoni di tipo A dark; o per far accrescere l’animale di cui fanno parte.

La cellula staminale per eccellenza è una la cellula uovo fecondata, da essa è tutto un declino di capacità differenziative che aumenta con il numero di divisioni. Ben poche popolazioni cellulari nell’adulto mantengono una pluripotenza, anzi nell’uomo la pluripotenza nelle cellule staminali adulte ad ora non è stata ancora osservata in condizioni normali. Va da sé che le uniche cellule staminali come sono intese dagli animalisti sono gli embrioni a pochi cicli di divisione, ma la legge italica impedisce la ricerca sugli embrioni, indi le cellule staminali totipotenti devono essere importate dall’estero. Questo potrebbe essere ancora tollerabile se non fosse che gli esperimenti che hanno portato a comprendere come una cellula staminale funzioni, sono tutti derivati dalla sperimentazione animale. Dagli esperimenti di Driesch svoltisi nel 1892 sui ricci di mare, alle teorie di Spemann e Mangold sull’esistenza di un organizzatore comprovata poi sulla rana, passando per Brigs e King che nel 1952 prelevarono nuclei di stadi avanzati in neurule scoprendo che fino a questo stadio si mantiene la totipotenza; tramite Gurdon che prelevò un nucleo di una cellula di intestino di girino (indi una cellula somatica) e lo iniettò in un ovocita enucleato ottenendo girini completi nel 1% dei casi; toccando infine la famosa pecora Dolly, colei che sdoganò le cellule staminali e la clonazione al grande pubblico.

L’utilizzo delle cellule staminali embrionali è tipicamente cosa delicata, non è facilmente indirizzabile il tessuto in cui le cellule si differenzieranno. Per spingere le cellule verso la direzione desiderata possiamo solo aggiungere alle culture ormoni e sperare bene. Purtroppo con strutture così delicate il rischio di inquinamento è alto, ottenere delle cellule buone a partire da cellule totipotenti è cosa ardua. Come possiamo ottenere delle cellule staminali totipotenti in laboratorio? Di per sé il procedimento è semplice, anzi vi dirò di più, abbiamo due strade: la prima prevede una copula tra due individui, ma in questo caso non avremo lo stesso genoma d’origine; la seconda prevede l’utilizzo di una cellula uovo a cui si elimina il nucleo tramite irraggiamento UV, a questa cellula verrà “dato” il nucleo di una cellula somatica donatrice. Essendo per legge vietato l’utilizzo sperimentale degli embrioni umani (legge 40/2004 art. 4.1 4.2) gli ovociti dovranno essere animali, così come lo saranno le cellule donatrici! Ed ecco che il cane animalista si morde la coda dell’etica, visto che un uovo fecondato porta ad un animale, visto che una cellula uovo enucleata che riceve un nucleo somatico porta allo sviluppo di un animale (Dolly docet), ecco che usare staminali totipotenti porta il metodo che non usa animali ad usare animali! Il metodo cade in fallo ancor prima di arrivare ad eventuali considerazioni di farmaco cinetica o di assorbimento, questo metodo è di per se la dimostrazione che ci serve la sperimentazione animale!


[LI]

Cellule Staminali di Topo [Fonte]
Cellule Staminali di Topo

9 thoughts on “How to dinsmantle a genomic bomb! Da dove provengono le cellule staminali totipotenti!

  1. La maggior parte dela gente che dice “celle staminali” non ha nemmeno idea di cosa siano, figurarsi sapere come sono state scoperte, studiate e prodotte in coltura.

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  2. ottimo articolo. Aggiungo inoltre che alcuni esperimenti su cellule staminali animali prevedono a volte l’utilizzo di FBS (siero fetale bovino): indovinate un po’ da dove si ottiene? Quindi il cane si morde la coda 2 volte.
    Esistono anche terreni serum-free per lavorare su staminali umane, ma non sempre è possibile il loro utilizzo, dipende dal tipo di cellula staminale umana. Sempre tenendo presente le difficoltà a reperire cellule staminali umane.
    Una sola puntualizzazione: le staminali umane non derivano solo dagli embrioni (che invero sarebbero la fonte ideale, scientificamente parlando), ma anche da midollo osseo, tessuto adiposo, e via dicendo. Ma i quantitativi sono scarsi e poco adatti ad una sperimentazione su larga scala. E l’espansione in vitro di cellule staminali umane porta problemi di mantenimento di perdita della staminalità, mentre la differenziazione verso un determinato tipo cellulare non è sempre così efficace.
    Continuate così, anche se credo che a volte dovremmo essere più “terra terra” per spiegare la necessità della SA, spesso ci si confronta con persone che non sanno di cosa si stia parlando.

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  3. A dire il vero qui nel blog esistono diversi articoli che vanno a confutare diverse teorie e diverse proposte di alternative alla SA. Rimango poi dell’idea che qualunque discussione sia inutile se il postulato di partenza di animalisti & Co. è che la SA sia sbagliata a prescindere dal fatto che non vi siano metodi alternativi in toto. Mentre invece credo che, da parte della maggior parte di chi ricerca l’ha fatta e la sta facendo, vi sia la massima apertura alla possibilità di introdurre metodiche completamente sostitutive alla SA: sarebbe in un colpo solo una soluzione al problema etico ed a quello economico.

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  4. Se posso fare una puntualizzazione, c’è nella nomenclatura di toti potenza e pluri potenza un po’ di confusione, che potrebbe confondere chi non è abituato. Una cellula totipotente può dare origine ad un intero organismo. Gurdon dimostrò la totipotenza del nucleo. Ovvero che il nucleo contiene ancora tutte le informazioni per dare origine ad un organismo completo, ma le cellule da cui lo prese non erano totipotenti. E le cellule che usi in lab solitamente sono pluri potenti, non totipotenti, poiché sono prelevate dall’epiblasto, che ha già subito 2 eventi di lineage (ICM/trofoblasto e Ipoblasto/epiblasto), le cellule totipotenti, in mammifero sono gli zigoti e pochi blastomeri successivi. Infatti la differenza pratica tra “totipotenti” e “pluripotenti” è che le prime sono in grado anche di dare origine a tutti gli annessi embrionali mentre le seconde no, danno origine a tutti e tre i foglietti embrionali ma non danno origine a cellule del trofoblasto e ad endoderma primitivo.

    @Srezo: Tutte le informazioni che dico le puoi trovare cercando su google questi articoli, che son fatto da scienziati tutt’altro che anonimi! 🙂

    -Discovering pluripotency: 30 years of
    mouse embryonic stem cells
    Martin Evans-

    -Cell and Molecular Regulation of the Mouse
    Blastocyst
    Yojiro Yamanaka, Amy Ralston, Robert O. Stephenson, and Janet Rossant-

    -Developmental Biology
    Genetic regulation of stem cell origins in the
    mouse embryo
    Ralston A, Rossant J.-

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  5. OT: tra le altre cose mi sono accorto ora che un’autore degli articoli che ho postato è “Yojiro” e non Shinya… sapete se è il figlio o qualche parente?

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